INTRODUZIONE
2003/2005 – Progetto e realizzazione di ristrutturazione di fabbricato con criteri di Bioarchitettura, ponendo particolare attenzione alla biocompatibilità ed ecosostenibilità.
– Puntata pilota Trasmissione televisiva Under costruction Vedi il video
-Progetto selezionato per la mostra ESPERIENZE di BIOARCHITETTURA – Roma 26-27 Novembre 2010, Facoltà Ingegneria, Università “La Sapienza”, Chiostro del Sangallo
-Pubblicato articolo “Nuova luce dietro l’angolo” su rivista Bioarchittettura num 68
– Pubbliccato “Voglia di loft! Un ex magazzino è oggi casa” sul portale e magazine online www.homify.it
IL PROGETTO
L’edificio si trova a 500 metri dalle mura urbane di Lucca in una zona attualmente a prevalenza residenziale, ma in origine con forte presenza di attività lavorative.
Le dinamiche urbane degli ultimi 40 anni hanno visto la progressiva dismissione e allontanamento verso i margini urbani delle attività legate al lavoro, con conseguente immissione sul mercato immobiliare di fondi in attesa di nuova destinazione. E’ questo il caso dell’immobile oggetto di intervento: negli anni ’70 magazzino, divenuto palestra tra gli anni ’80 e ’90, oggi abitazione e studio professionale sostenibile.
Il progetto consiste nel recupero di un luogo di lavoro, costruito nel 1969, per destinarlo a residenza, senza per questo creare una “casa” nel senso tradizionale del termine.
Vista la conformazione dell’edificio con ampie vetrate, preziose per il contatto con l’esterno e per il guadagno solare, si è tentato di proporre un modello più articolato di abitare, non più una casa composta da stanze “specializzate” divise per destinazione, bensì uno spazio unitario, privo di delimitazioni.
La caratteristica spaziale del loft, per le maggiori altezze, permette la creazione di zone soppalcate che aumentano i punti di osservazione dell’ambiente e degli oggetti presenti, consentendo la costruzione di un “panorama” interno che vive delle mutevoli condizioni d’uso degli spazi e delle attività.
Per il proprio carattere spoglio l’edificio si prestava ad essere trasformato senza eccessiva spesa, elemento certamente non trascurabile.
L’intervento tenta di ricucire architettura artigianale/industriale con architettura tradizionale attraverso il mantenimento della forma originaria, ma operando una ristrutturazione con l’uso di materiali bio ed eco compatibili, ottenendo così un luogo sostenibile, con dispersioni energetiche ridotte al minimo e il massimo comfort interno.
In base ai regolamenti locali vigenti non era consentita la sopra elevazione, né l’aumento di volume. In base al codice civile inoltre non era possibile la apertura di finestre a causa della vicinanza con altri fabbricati.
La struttura preesistente è stata completamente mantenuta (travi, pilastri in c.a, capriate nervate e pannelli di copertura in calcestruzzo, tamponamenti in laterizio, ampie vetrature sui tre lati liberi)
Attraverso l’analisi del sito, per mezzo di carte solari, valutazioni di soleggiamento, studio delle ombre attraverso la simulazione dell’immediato intorno ambientale, studio dei venti prevalenti in riferimento alla morfologia del luogo, è stato possibile individuare elementi di forza e punti deboli sui quali intervenire.
In base ai principi della bioarchitettura è stato possibile ottenere il massimo comfort interno in ogni stagione. Massimizzare il guadagno termico invernale attraverso lo sfruttamento della ampia vetrata a sud. Controllare le dispersioni con un doppio strato isolante a parete e in copertura. Mitigare il surriscaldamento estivo inserendo una schermatura a lamelle fisse in legno e un piccolo giardino, che permette di restituire la permeabilità del suolo, di ridurre il calore estivo nell’immediato intorno, ed evitare la riflessione dei raggi solari all’interno. Controllare la qualità dell’aria interna attraverso un impianto igroregolabile di ventilazione. Regolare la quantità di umidità interna attraverso l’uso di pareti interne in mattoni pieni a faccia vista e di intonaco di calce. Ottenere la massima uniformità di riscaldamento con l’impianto radiante a parete e soffitto con predisposizione per pannelli solari termici con caldaia e accumulo da 500 litri. Massimizzare la quantità e qualità di illuminazione naturale nelle varie stagioni.
Estrema attenzione è stata posta nella scelta dei materiali ai fini del comfort interno e ai fini del controllo dell’impatto ambientale, sia in fase di cantiere e prevedendo l’eventuale dismissione o trasformazione dell’abitazione negli anni.
I materiali utilizzati sono facilmente separabili e quindi riciclabili poiché messi in opera la maggior parte a secco: sughero per l’isolamento in intercapedine di pareti e tetto; metallo per la struttura interna portante e le scale con la relativa balaustra; legno lamellare per il solaio, gli infissi e l’orditura per la creazione della ventilazione del tetto; rame per il manto di copertura, le canale e le converse.
L’uso dei materiali assume anche un un grande valore espressivo con la contrapposizione di elementi e finiture.